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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Elfo Domestico


    «Dobby, signore. Solo Dobby, l’Elfo Domestico» disse la creatura.
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Ma davvero?» disse Harry. «Ehm… non vorrei sembrarti sgarbato, ma… questo per me non è il momento migliore per avere un Elfo Domestico in camera…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «La famiglia di maghi di cui Dobby è al servizio, signore… Dobby è un Elfo Domestico… costretto a servire per sempre una sola casa e una sola famiglia…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Un Elfo Domestico deve ottenerla, la libertà, signore. E la famiglia non darà mai la libertà a Dobby… Dobby servirà la famiglia fino alla morte, signore…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Non so se i Malfoy abbiano un Elfo Domestico…» disse Harry.
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)


    «Il sogno di mamma è di avere un Elfo Domestico che le stiri il bucato» disse George. «Ma ci dobbiamo accontentare di un vecchio fantasma pidocchioso che vive in soffitta e di certi gnomi che girano per il giardino. Gli elfi domestici si presentano quando si è proprietari di immensi manieri e antichi castelli, e altri posti del genere. In casa nostra stai tranquillo che non ce ne trovi neanche uno…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

   «L'anno scorso ho ricevuto un'ammonizione ufficiale solo perché un Elfo Domestico ha spiaccicato una torta in casa di mio zio!» disse a Caramell. accigliato. «Il Ministero della Magia ha detto che sarei stato espulso da Hogwarts se avessi praticato un altro incantesimo laggiù!»
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Guardate un po' i suoi vestiti» ripeteva Malfoy in un sussurro quando passava il professor Lupin. «Si veste come il nostro vecchio Elfo Domestico».
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

    La creaturina guardò in su e allargò le dita, mostrando gli enormi occhi marroni e un naso dell’esatta forma e dimensione di un grosso pomodoro. Non era Dobby… era comunque senz’ombra di dubbio un Elfo Domestico, come Dobby, che Harry aveva liberato dai suoi vecchi padroni, la famiglia Malfoy.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Il signore mi ha appena chiamato Dobby?» squitti tra le dita l’elfo incuriosito. La sua voce era più acuta di quella di Dobby, una vocetta tremolante e stridula, e Harry sospettò — anche se era molto difficile a dirsi, con un Elfo Domestico — che quella potesse essere una femmina. Ron e Hermione si voltarono a guardare: avevano sentito molto parlare di Dobby da Harry, ma non l’avevano mai incontrato. Anche il signor Weasley osservò la creatura con interesse.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Gli elfi domestici non si paga, signore!» disse con un pigolio soffocato. «No, no, no, io dice a Dobby, io dice trovati una bella famiglia e sistemati, Dobby. Lui sta facendo su un gran baccano, signore, e non è una cosa adatta a un Elfo Domestico. Vai avanti a far fracasso così, Dobby, io gli dice, e la prossima che sento è che sei finito davanti all’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, come un goblin qualunque».
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «E così quello è un Elfo Domestico?» borbottò Ron. «Bizzarri, direi».
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    Harry, Ron e Hermione si voltarono in fretta. Lungo la seconda fila, diretti verso tre posti ancora vuoti proprio dietro al signor Weasley, si stavano infilando nientemeno che i vecchi proprietari di Dobby l’Elfo Domestico: Lucius Malfoy, suo figlio Draco e una donna che Harry immaginò essere la madre di Draco.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    Harry sapeva che l’unico modo per liberare un Elfo Domestico era donargli capi d’abbigliamento. Era penoso vedere Winky tormentare il suo strofinaccio mentre singhiozzava ai piedi di Crouch.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Non mi serve un Elfo Domestico che mi disubbidisce» disse gelido, guardando Hermione. «Non mi serve un domestico che dimentica i suoi doveri verso il padrone, e verso la reputazione del padrone».
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)


    «Hermione, un mago nella posizione del signor Crouch non può permettersi un Elfo Domestico che corre in giro come un pazzo armato di bacchetta magica!» disse Percy con sussiego, riprendendosi.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Be’, non escono quasi mai dalla cucina di giorno, no?» disse Nick-Quasi-Senza-Testa. «Vengono fuori di notte per fare le pulizie… controllare i camini e così via… voglio dire, non dovresti vederli, no? È questa la caratteristica di un buon Elfo Domestico, no? Che non sai che c’è».
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Harry, Ron e Neville s’infilarono il pigiama e si ficcarono a letto. Qualcuno — un Elfo Domestico, senza dubbio — aveva sistemato degli scaldini tra le lenzuola. Era molto piacevole, star li distesi sotto le coperte ad ascoltare la tempesta che infuriava di fuori.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Sicuro» rispose Fred con un sorriso. Fece uno squittio acuto e imitò un Elfo Domestico. «“Le daremo tutto quello che vuole, signore, tutto tutto!” Sono spaventosamente utili… mi cucinerebbero un bue arrosto se dicessi che ho un certo languorino».
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Solo da una settimana, Harry Potter, signore!» disse Dobby allegramente. «Dobby è venuto a trovare il professor Silente, signore. Signore, è molto difficile per un Elfo Domestico che è stato licenziato trovare un nuovo lavoro, signore, davvero molto difficile…»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Grazie, signorina!» disse Dobby rivolgendole un sorriso a trentadue denti. «Ma gran parte dei maghi non vogliono un Elfo Domestico che vuole la paga, signorina. “Gli elfi domestici non fanno così” dicono, e hanno chiuso la porta in faccia a Dobby! A Dobby piace lavorare, ma vuole mettersi dei vestiti e vuole essere pagato, Harry Potter… a Dobby piace essere libero!»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Oh no, signore, no» disse Dobby, improvvisamente serio. «Fa parte della schiavitù dell’Elfo Domestico, signore. Noi tiene i loro segreti e sta zitti, signore, noi tiene alto l’onore della famiglia, e non parla mai male di loro… anche se il professor Silente ha detto a Dobby che non è severo su questa cosa. Il professor Silente ha detto che noi è liberi di… di…» parve improvvisamente nervoso, e fece cenno a Harry di avvicinarsi. Harry si curvò in avanti e Dobby sussurrò: «Ha detto che noi è liberi di chiamarlo… vecchio rimbambito se ci va, signore!»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Oh… sì, me li ha fatti Dobby l’Elfo Domestico» disse Harry con un gran sorriso.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Dobby è molto sicuro, signore!» disse l’elfo convinto. «Dobby ascolta, signore, è un Elfo Domestico, va su e giù per il castello ad accendere le luci e pulire i pavimenti, Dobby ha sentito la professoressa McGranitt e il professor Moody in sala professori che parlavano della prossima prova… Dobby non può permettere che Harry Potter si perde il suo rosso!»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Sirius, però, parve interessato. «Crouch ha licenziato il suo Elfo Domestico
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)


    Ma Dobby scosse la testa. «Per un Elfo Domestico è forte, signore» disse.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Lei ci scusa tanto, signorina» disse l’Elfo Domestico con un altro profondo inchino, «ma gli elfi domestici non ha il diritto di essere infelici quando c’è del lavoro da fare e dei padroni da servire».
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «E allora che cosa potevo fare? Fornirti l’informazione attraverso un’altra fonte ignara. Al Ballo del Ceppo mi avevi raccontato che un Elfo Domestico di nome Dobby ti aveva fatto un regalo di Natale. Ho chiamato l’elfo in sala professori perché venisse a prendere delle vesti da lavare. Ho inscenato una conversazione a voce alta con la professoressa McGranitt sugli ostaggi che erano stati scelti, e le ho chiesto se era dell’opinione che Potter avrebbe pensato di ricorrere all’Algabranchia. E il tuo amichetto elfo è corso dritto alla dispensa di Piton e si è affrettato a venirti a cercare…»
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    Era sicuro che l’esplosione fosse stata provocata da qualcuno che si Materializzava o si Smaterializzava. Era esattamente il rumore che faceva Dobby l’Elfo Domestico quando svaniva nel nulla. Possibile che Dobby fosse lì in Privet Drive? Che lo stesse seguendo proprio in quell’istante? Nel pensarlo, Harry si voltò a guardare Privet Drive, che però appariva completamente deserta. Ed era certo che Dobby non sapesse rendersi invisibile.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    «L’Elfo Domestico che abita qui» rispose Ron. «Un pazzo. Mai visto uno così».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Stiamo cercando di rendere questo posto adatto a ospitare degli esseri umani» disse Sirius, agitando una mano per mostrare la cucina lugubre. «Nessuno abita qui da dieci anni, da quando è morta mia madre, a meno di contare il suo vecchio Elfo Domestico, e lui è matto… non pulisce niente da secoli».
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Copritevi la faccia e prendete uno spray» disse la signora Weasley a Harry e a Ron non appena li vide, indicando altre due bottiglie di liquido nero posate su un tavolino dalle zampe sottili. «È Doxicida. Non ho mai visto un’infestazione così grave… ma che cosa avrà fatto quell’Elfo Domestico negli ultimi dieci anni…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    George fece per chiudere la porta e soffocare il frastuono, ma prima che ci riuscisse entrò un Elfo Domestico.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    L’Elfo Domestico rimase immobile, tacque e si esibì in un sussulto di sorpresa molto enfatico e molto poco convincente.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Piton poteva anche definire il loro lavoro “pulizie”, ma secondo Harry in realtà stavano muovendo guerra alla casa, e la casa opponeva una fiera resistenza, aiutata e sostenuta da Kreacher. L’Elfo Domestico compariva tutte le volte che si riunivano; il suo mormorio diventava sempre più offensivo mentre cercava di sottrarre quello che poteva dai sacchi della spazzatura. Sirius arrivò a minacciare di vestirlo, ma Kreacher lo fissò con uno sguardo acquoso e disse: «Il padrone deve fare come il padrone desidera» prima di voltarsi e borbottare a voce molto alta: «Ma il padrone non caccerà via Kreacher, no, perché Kreacher sa quello che hanno in mente, oh, sì, lui sta tramando contro il Signore Oscuro, sì, con questi Mezzosangue traditori feccia…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)


    Al centro dell’ingresso c’era una fontana. Un gruppo di statue dorate, più grandi del naturale, si ergeva al centro di una vasca circolare. La più alta di tutte rappresentava un mago dall’aspetto nobile, con la bacchetta puntata diritta in aria. Radunati attorno a lui c’erano una bella strega, un centauro, un goblin e un Elfo Domestico. Gli ultimi tre guardavano con aria adorante la strega e il mago. Scintillanti zampilli d’acqua schizzavano dalle estremità delle loro bacchette, dalla punta della freccia del centauro, dalla cima del cappello del goblin e dalle orecchie dell’Elfo Domestico, così che il gorgogliare dell’acqua che cadeva si aggiungeva ai pop e crac di coloro che si Materializzavano e al frastuono dei passi di centinaia di maghi e streghe che, con espressioni accigliate e assonnate, avanzavano verso una serie di cancelli d’oro all’altro capo dell’ingresso.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    «Non sono stato io, è stato un Elfo Domestico!» protestò Harry.
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «VISTO?» ruggì Caramell, indicando Harry con un gesto teatrale. «Un Elfo Domestico! In una casa Babbana! Sentiamo».
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    «L’Elfo Domestico in questione è al momento un dipendente della Scuola di Hogwarts» disse Silente. «Posso convocarlo qui in un attimo a testimoniare, se lo desideri».
L’udienza (Cap. 8 Harry Potter 5)

    Guardò in su il bel volto del mago, ma da vicino lo trovò scialbo e un po’ insulso. La strega aveva un sorriso svaporato da concorso di bellezza e, per quello che Harry sapeva di goblin e centauri, era alquanto improbabile che li si potesse sorprendere a guardare in modo così svenevole qualunque genere di umani. Solo l’atteggiamento di strisciante servilismo dell’Elfo Domestico era convincente. Con un sorriso al pensiero di quello che avrebbe detto Hermione se avesse visto la statua dell’elfo, Harry rovesciò la borsa vuotando nella vasca non solo dieci galeoni, ma tutto il suo contenuto.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Mi sento come un Elfo Domestico» brontolò Ron.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Dobby l’Elfo Domestico era in piedi accanto al tavolo sul quale Hermione aveva lasciato una dozzina di berretti di maglia. Le sue grandi orecchie a punta sporgevano da sotto quello che sembrava un insieme di tutti i berretti sferruzzati da Hermione; li portava uno sull’altro, così che la sua testa sembrava più lunga di un metro, e sulla cima sedeva Edvige, che tubava serena, evidentemente guarita.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «No» rispose Harry, «è stato Dobby, l’Elfo Domestico».
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Colazione!» annunciò Sirius a voce alta e allegra, saltando in piedi. «Dov’è quello stramaledetto Elfo Domestico? Kreacher! KREACHER!»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    All’improvviso, la porta della Stanza delle Necessità si aprì e si richiuse. Harry si voltò per vedere chi era entrato, ma non vide nessuno. Gli ci volle un momento prima di rendersi conto che i ragazzi più vicini alla porta erano ammutoliti. Un attimo dopo si sentì strattonare la veste all’altezza del ginocchio, e abbassando stupefatto lo sguardo vide Dobby l’Elfo Domestico che lo guardava da sotto i suoi otto berretti di lana.
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5)

    Kreacher l’Elfo Domestico si fece avanti. Era di ottimo umore, anche se a quanto pareva si era procurato da poco una brutta ferita a tutt’e due le mani, coperte da grosse bende.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    La porta della cabina si spalancò; Harry ruzzolò fuori, seguito a ruota da Neville e Luna. L’unico suono era lo scroscio della fontana dorata, dove l’acqua zampillava dalle bacchette della strega e del mago, dalla freccia del centauro, dal cappello del goblin e dalle orecchie dell’Elfo Domestico, ricadendo nella vasca.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Harry la sentì muoversi sulla destra, per cercare un punto da dove tenerlo sotto tiro. Girò attorno alla statua, lontano da lei, e si rannicchiò dietro le gambe del centauro, la testa all’altezza di quella dell’Elfo Domestico.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Voldemort levò la bacchetta e un altro getto di luce verde sfrecciò contro Silente, che si voltò e svanì con un guizzo del mantello. Un attimo dopo riapparve dietro Voldemort e agitò la bacchetta verso i resti della fontana. Le altre statue presero vita. Quella della strega corse verso Bellatrix — che urlando le lanciò invano un incantesimo dopo l’altro — e le saltò addosso, bloccandola sul pavimento. Il goblin e l’Elfo Domestico zampettarono vicino ai camini lungo la parete, e il centauro con un braccio solo galoppò verso Voldemort, che svanì per ricomparire accanto alla vasca. La statua senza testa spinse indietro Harry, lontano dalla battaglia, mentre Silente si avvicinava a Voldemort e il centauro dorato galoppava loro intorno.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    L’Atrium era pieno di gente; il pavimento rifletteva le alte fiamme smeraldine che si erano accese nei camini lungo tutta una parete, e sciami di streghe e di maghi ne uscivano senza posa. Mentre Silente lo aiutava a rialzarsi, Harry vide le piccole statue d’oro dell’Elfo Domestico e del goblin precedere un Cornelius Caramell dall’aria sbigottita.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Se vorrai scendere nell’Ufficio Misteri, Cornelius» intervenne Silente — che pareva rincuorato sullo stato di salute di Harry — facendosi avanti perché i nuovi arrivati notassero la sua presenza (qualcuno alzò la bacchetta, altri si limitarono a fissarlo sbalorditi; le statue dell’Elfo Domestico e del goblin applaudirono, e Caramell fece un tale balzo che le sue pantofole si staccarono dal pavimento), «vi troverai parecchi Mangiamorte evasi rinchiusi nella Camera della Morte, bloccati da un Incantesimo Antismaterializzante, in attesa che tu decida che cosa farne».
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Aveva ragione, Harry. Quando decidemmo di stabilire a Grimmauld Place il nostro Quartier Generale, avvertii Sirius di trattare Kreacher con gentilezza e rispetto. E gli dissi anche che quell’Elfo Domestico poteva diventare pericoloso. Ma temo che non mi abbia preso molto sul serio, né che abbia mai visto Kreacher come una creatura dotata di sentimenti profondi quanto quelli di un essere umano…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    Agitò la bacchetta per la quinta volta. Si udì un forte crac e apparve un Elfo Domestico, con il naso a grugno, orecchie giganti da pipistrello ed enormi occhi iniettati di sangue, rannicchiato sulla folta moquette pelosa dei Dursley e coperto di stracci sudici. Zia Petunia emise uno strillo da far rizzare i capelli: niente di così sporco era entrato in casa sua a memoria d’uomo; Dudley sollevò dal pavimento i rosei piedoni nudi e rimase seduto tenendoli quasi sopra la testa, come se pensasse che la creatura potesse risalirgli su per i pantaloni del pigiama, e zio Vernon urlò: «Che diavolo è quello?»
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Kreacher non vuole, Kreacher non vuole, Kreacher non vuole!» gracchiò l’Elfo Domestico, forte quasi quanto zio Vernon, pestando i lunghi piedi contorti e tirandosi le orecchie. «Kreacher appartiene alla signorina Bellatrix, oh sì, Kreacher appartiene ai Black, Kreacher vuole la sua nuova padrona, Kreacher non andrà dal moccioso Potter, no, no, no…»
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Come puoi vedere, Harry» gridò Silente, per superare i ripetuti gracchianti ‘no, no, no’ dell’Elfo Domestico, «Kreacher mostra una certa riluttanza a diventare tua proprietà».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Non mi importa»rispose di nuovo Harry, guardando con disgusto l’Elfo Domestico che si contorceva e pestava i piedi. «Io non lo voglio».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Dobby è un Elfo Domestico libero e può obbedire a chi gli pare e Dobby farà tutto quello che Harry Potter vuole!» singhiozzo Dobby, mentre le lacrime scorrevano dal faccino raggrinzito sul pullover.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    L’Elfo Domestico fece un profondo inchino ai propri alluci contorti.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Harry lo lasciò andare; Dobby si raddrizzò il copriteiera e si rivolse a Kreacher in tono di sfida: «Ma Kreacher dovrebbe sapere che Draco Malfoy non è un buon padrone per un Elfo Domestico
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Che vorrei potermi Smaterializzare come un Elfo Domestico» rispose lui, fissando il punto in cui Dobby era sparito. «Avrei già in tasca quell’esame».
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Non ci sono veleni, le ho fatte provare tutte» assicurò a Harry, versando quasi tutta la bottiglia in uno dei boccali grossi come secchi di Hagrid. «Ho fatto assaggiare ogni bottiglia a un Elfo Domestico dopo quello che è successo al tuo povero amico Rupert».
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

   «Mi sembra di essere un Elfo Domestico» si lamentò sottovoce Ron, massaggiandosi la testa e uscendo con Harry. «Ma senza le soddisfazioni del lavoro. Prima finisce questo matrimonio, più sarò felice».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

    «La legge più grande per un Elfo Domestico è obbedire al padrone» recitò Kreacher. «A Kreacher era stato detto di tornare a casa, e Kreacher è tornato a casa...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Certo che c'era una barca; Harry la conosceva, di un verde spettrale, stregata in modo da portare un mago e una vittima verso l'isolotto al centro. Così, dunque, Voldemort aveva messo alla prova le difese attorno all'Horcrux: servendosi di una creatura di nessun valore, un Elfo Domestico...
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Si sentì un forte crac e l'Elfo Domestico che Harry aveva a malincuore ereditato da Sirius comparve dal nulla davanti al focolare freddo e vuoto: piccolo, alto la metà di un uomo, la pelle pallida gli cadeva addosso in mille pieghe e ciuffi di peli bianchi sbucavano abbondanti dalle orecchie da pipistrello. Indossava ancora lo straccio sudicio col quale l'avevano conosciuto, e lo sguardo sprezzante che posò su Harry mostrò che il suo atteggiamento nei confronti del nuovo padrone non era mutato più del suo abbigliamento.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Harry corse in fondo alla stanza, si fermò di botto davanti all'armadio di Kreacher e lo spalancò. Il nido di sudicie vecchie coperte in cui aveva dormito l'Elfo Domestico era sempre lì, ma non riluceva più degli oggetti che Kreacher aveva accumulato. C'era solo una vecchia copia di Nobiltà di Natura: Genealogia Magica. Rifiutandosi di credere ai propri occhi, Harry afferrò le coperte e le scrollò. Un topo morto rotolò sinistro sul pavimento. Ron gemette, lasciandosi cadere su una sedia; Hermione chiuse gli occhi.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Be'?» urlò Mundungus, divincolandosi per liberarsi dalla presa di Ron. «Si può sapere cos'ho fatto? Mettermi alle calcagna uno stramaledetto Elfo Domestico? Ma a che gioco giocate, cos'ho fatto, mollami, mollami, se no...»
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   La cucina era quasi irriconoscibile. Tutte le superfici splendevano: pentole e padelle di rame erano state lucidate fino a emanare un roseo brillio, il piano del tavolo era lustro, calici e piatti già disposti per la cena scintillavano alla luce di un fuoco allegro, sul quale ribolliva un calderone. Nessuna trasformazione però era più impressionante di quella dell'Elfo Domestico che corse incontro a Harry, vestito con uno strofinaccio candido, i peli delle orecchie puliti e vaporosi come cotone, il medaglione di Regulus che gli rimbalzava sul petto scarno.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Inutile illudersi: aveva ragione, Harry ne era certo. Fu un duro colpo. Se Yaxley poteva entrare in casa, loro non avevano più modo di tornarci. In questo stesso istante forse ci stava portando altri Mangiamorte con la Materializzazione. Per quanto tetra e opprimente, quella dimora era stata il loro unico rifugio sicuro: addirittura, adesso che Kreacher era più felice e cordiale, quasi una specie di casa. Con una fitta di rimpianto che non aveva nulla a che vedere con il cibo, Harry immaginò l'Elfo Domestico affaccendato a preparare il pasticcio di rognone che loro tre non avrebbero mai mangiato.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   «Compiti inappropriati alla dignità della mia razza» rispose il folletto, la voce più rozza e meno umana nel dirlo. «Io non sono un Elfo Domestico».
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   Ron fece scattare il Deluminatore. Tre sfere di luce volarono di nuovo a mezz'aria, rivelando Dobby l'Elfo Domestico, che si era appena Materializzato tra loro.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Mi spiace» insisté lui, senza fervore, «ma non posso aspettare. Ho bisogno di parlare con loro adesso. In privato... e uno alla volta. è urgente». «Harry, cosa diavolo succede?» domandò Bill. «Arrivi qui con un Elfo Domestico morto e un folletto privo di sensi, Hermione sembra essere stata
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   Reggeva ancora la spada di Grifondoro e aveva una strana espressione, metà aggressiva metà interessata. Harry osservò la pelle giallastra, le dita affusolate, gli occhi neri. Fleur gli aveva tolto le scarpe: i lunghi piedi era no sporchi. Era più grande di un Elfo Domestico, ma non di molto. La sua testa a cupola era molto più grossa di quella di un uomo.
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)